Sono saltati corsi di esercizi spirituali, ritiri e ministero della confessione soprattutto domenicale nella parrocchia. E’ innegabile che Ha voluto così e nella fede mi sono chiesto e mi chiedo il perché. E’ la domanda fondamentale di ogni uomo che si chiede il significato della sofferenza. Una risposta mi è stata sussurrata dallo Spirito. Dio non ha bisogno del mio lavoro perché è onnipotente ma desidera la mia amicizia e l’unione con Suo Figlio Gesù Cristo. Sarebbe facile immaginare che quaranta giorni trascorsi nell’assoluta dipendenza di Dio fossero stati una successione di momenti paradisiaci. Tutt’altro. Gesù si trova sulla Croce e nella Croce per cui anziché estasi e sogni spirituali anche il mio deserto è stato popolato da pensieri strani, da richiesta di perché e con qualche velatura di tristezza. La Croce è Croce e con la Croce non si scherza. Bisogna portarla per poi assaporarne i frutti. Domani uscirò dall’Ospedale. E’ la festa dell’Annunciazione del Signore, grande festa a Firenze dove, nella Repubblica fiorentina, si cominciava l’anno proprio quel giorno “ab incarnatione Verbi”. Così finisce questa mia Quaresima per entrare in un tempo nuovo “ab incarnatione Verbi”.
Vi benedico
+ Don Giuseppe