Parlare della propria vocazione non è mai facile poiché significa parlare di ciò che c’è nell’intimo del proprio cuore. Sono Leonardo e frequento il terzo anno di Seminario Maggiore di Basilicata. Nel periodo dell’adolescenza ho avuto il mio momento di ribellione verso il mondo, verso la Chiesa. Non accettavo che Qualcun altro potesse decidere della mia vita. E’ per questo che lentamente mi sono allontanato, anche, dalla vita della parrocchia. Fino a quando un gruppo di amici mi ha invitato a partecipare a un pellegrinaggio a Medjugorje.
Ho accettato solo perché sarebbe stato il mio primo viaggio all’estero e perché mi faceva piacere stare un po’ di giorni con loro. Mi interessava molto poco quello che succedeva in quel piccolo villaggio dell’Erzegovina anche se prima di partire mi ero ben informato sulla storia. Sono partito con molte domande nel cuore, tra cui, “che devo fare nella mia vita?” Frequentavo l’Istituto Alberghiero e dinanzi a me avevo molte prospettive ma nessuna di queste mi soddisfaceva veramente. In quel periodo ero fidanzato ma le mie giornate erano oscurate da un velo di tristezza e insoddisfazione. Insomma, avevo tante cose ma nella mia vita c’era un grande vuoto.
Siamo partiti per Medjugorje il 23 giugno 2006 e, arrivati lì il giorno seguente, il parroco che ci accompagnava subito ci disse: “Stasera dalle 22 a mezzanotte, Adorazione!” Mi ribellai interiormente e l’unica cosa che mi riuscivo a chiedere era: “Che cosa sono venuto a fare qui!” Arrivate le 22 iniziò l’Adorazione. Dopo cinque minuti iniziai a piangere a dirotto. Piansi per tutto il tempo dell’Adorazione stando in ginocchio. Mi sentivo amato. Sapevo che di fronte a me c’era Qualcuno che mi stava guardando dentro e che lentamente mi faceva vedere tutta la mia storia. Non mi chiedeva il perché di tante cose ma il suo amore mi trafiggeva il cuore come una spada e per questo provavo un forte pentimento ma anche tanta gioia. L’unica cosa che mi chiedeva era: “Amami!” E’ stato strano ma bello.
Per la prima volto ho colto la presenza di Dio, vivo! Non lontano da me ma addirittura tanto vicino da interpellarmi! Da quel momento ho iniziato a cercare questo Gesù che lì, durante quella preghiera, mi aveva amato così intensamente. Ritornati da quel pellegrinaggio ne parlai con il mio parroco che subito mi propose di dare una svolta alla mia vita, innanzitutto, cambiando scuola.
Passai, coraggiosamente, al Liceo Classico. Durante il percorso molte volte mi sono chiesto che cosa mi stesse chiedendo il Signore e spesso ho pensato che la mia vita doveva realizzarsi nella vocazione al matrimonio. Ancora una volta, pur essendo fidanzato, non ero soddisfatto poiché sentivo che il Signore mi chiedeva di più. Dopo la maturità, con un attento discernimento, ho deciso di entrare in Seminario.
Una certezza ho acquistato lungo questo percorso: il Signore ha solo bisogno del nostro “si” per trasformare la nostra esistenza in una storia di perdono e di amore. Oggi posso dire a tutti che sono profondamente innamorato del Signore e che è bello stare con Lui.
[widgetkit id=11]