Saper cogliere le occasioni è uno dei modi per far fortuna e Dio crea le occasioni adatte, fa delle “offerte speciali” a scadenze fisse: ogni sette giorni (il sabato) ogni sette anni(l’anno sabbatico) ogni sette settimane di anni (il giubileo). Il Papa, dopo sette settimane di anni dal Concilio Vaticano II ha indetto il giubileo. E’ vero che tutta la storia, dopo la venuta di Gesù è giubileo, ma pedagogicamente è valida questa sottolineatura del fatto che Gesù è venuto ”a proclamare l’anno di grazia del Signore”.
Una occasione straordinaria per incontrarsi col vero Dio “Padre di misericordia”, per avere l’assicurazione che se anche ci siamo allontanati da Lui o non lo abbiamo mai raggiunto, Lui, non ci ha mai ripudiati ma sempre amati perché suoi figli, ci aspetta e si manifesta “Misericordia” per noi. Perché Misericordia è il suo nome, è“la sintesi della nostra fede” e “l’architrave che regge la chiesa”.
Che cosa dobbiamo fare? E’ il nostro problema: fare qualcosa. Ovviamente aprire la Porta Santa ,che non è quella di San Pietro che apre il Papa, ma quella del nostro cuore per far entrare Dio che vuol dirci il suo amore e i fratelli che stanno fuori , come Dio , ad aspettare che apriamo.
Una volta aperta la porta comincia il pellegrinaggio che dura tutto l’anno con due tappe: la prima, non giudicare e non condannare e la seconda, perdonare e donare. E poi cominciare la pratica delle quattordici opere di misericordia che ogni mattina ci ripeteremo per tutto l’anno, come preghiera e che praticandole renderanno lentamente il nostro cuore misericordioso. La misericordia infatti non dipende da un proposito che facciamo “voglio essere misericordioso” ma dalla pratica della misericordia che come un fiume di acqua si fa spazio nel cuore trasformandolo lentamente per arrivare a realizzare l’ideale che il Papa ci ha proposto: diventare “Misericordiosi come il Padre”.
Abbiamo anche un libro di testo: il vangelo di Luca, il vangelo della misericordia che quest’anno guida il nostro cammino liturgico.
L’otto dicembre apriamo la “Porta Santa” del cuore e “lasciamoci sorprendere da Dio”. E’ un’occasione da non perdere.