Cosa strana! Siamo così curiosi ma non di sapere tutto di noi stessi: preferiamo immaginarci.
Sul frontale del tempio di Apollo, a Delfi, c’era scritto a caratteri cubitali “Conosci te stesso”. E’ il principio della sapienza greca. Perché dobbiamo cominciare dal conoscere noi stessi? Per conoscere l’uomo dal momento che gli uomini son fatti tutti allo stesso modo anche se non son tutti uguali. Ogni uomo è come te e anche tu sei come gli altri. Provaci a pensarlo e proverai un grande disagio prima di dover accettare una verità incontrovertibile: tutti siamo più o meno diversamente abili.
Senti cosa dice Isacco il Siro, questo saggio monaco del IX secolo che conosceva davvero l’uomo e la vita. “Chi sottomette la sua anima è vicino a che tutto gli sia sottomesso. A chi conosce se stesso è data la conoscenza di ogni cosa. Il “conosci te stesso” è la pienezza della conoscenza di tutto. Come in te stesso è racchiuso il tutto, la conoscenza di te stesso racchiude la conoscenza del tutto; e nella sottomissione di te stesso, vi è la sottomissione del tutto”. Francesco di Sales, il santo Vescovo di Ginevra, diceva che “governare la propria anima è più difficile che governare una diocesi”.
Conoscere te stesso, per conoscere l’uomo, per conoscere il mondo è la base da cui partire per riformare noi stessi e il mondo.
“Conosci te stesso”, ovviamente, accettarti per quello che sei è la ragione per cui devi entrare nel tuo deserto in questa quaresima di conversione.