“Oggi sono felice, felice, felice, perchà Gesù è felice!” Scriveva Charles de Foucauld nel suo commento al vangelo del giorno dell’Ascensione. Gesù è felice perché è tornato alla casa del Padre dopo aver compiuto la sua missione di salvezza. Ho vissuto l’esperienza di questa felicità domenica scorsa celebrando la festa dell’Ascensione con i detenuti di Rebibbia.
Il Cappellano, gentilmente mi ha invitato, come aveva fatto per aprire la porta dell’anno santo, a celebrare la festa dell’Ascensione che era anche la festa della mamma e con l’occasione la venuta della Madonna nel giorno anniversario delle apparizioni di Fatima, il tredici maggio.
Dopo aver accolto la Madonna che i volontari dell’UNITALSI avevano portato , l’abbiamo portata processionalmente al centro del piazzale dove era stato allestito l’altare per la Messa e lo spazio per i fedeli. C’erano anche le famiglie che per l’occasione trascorrevano la giornata con i loro cari.
“Oggi è la festa della nostra liberazione” ho esordito all’omelia “Gesù lascia la prigione di questo mondo dove gliene avevano combinate di tutti i colori per tornare vittorioso alla casa del Padre dove ci ha preparato un posto, augurandoci che sia accanto ad una persona simpatica altrimenti saranno guai anche di là”. E’ venuta da voi la Madonna a dirvi che cosa? “Sistemazione provvisoria” La vostra non è una situazione definitiva ma provvisoria, la Madonna vi assicura che il carcere finirà, che tornerete liberi dove vi attendono le vostre bellissime famiglie., il vostro lavoro, gli amici, dove vi attende la libertà, dove vi aspettiamo tutti. Il messaggio non era nuovo per loro, alcuni infatti ricordavano che quando andai ad aprire la porta Santa volli che si aprisse verso l’esterno, non verso l’interno e la formula dell’apertura fu “Sistemazione provvisoria”. Anche alla pace si ripetevano la stessa formula, A Cagliari, dove andavo spesso a Buoncammino “Sistemazione provvisoria” era diventato la parola d’ordine tanto che, quando partii mi regalarono un’immagine della Madonna pitturata da uno di loro titolata “Madonna della sistemazione provvisoria”.
Mentre parlavo vedevo quei nostri fratelli sorridere tenendo per mano le loro spose e i loro bambini su cui scendevano le mie parole di speranza.
Alla fine abbiamo fatto una breve processione per accompagnare la Madonna. Per capire e godere l’Ascensione, fino a sentire la nostalgia della Patria, bisogna sentirci in carcere ma soprattutto non abituarcisi perché, incredibile ma vero , ci si può abituare anche alla carcerazione perdendo la nostalgia della libertà.