Come il rapporto con gli uomini è la nostra vita sociale, il rapporto con Dio è la nostra vita interiore. Il dialogo con Dio è la nostra vita spirituale. Il creatore vuol tenere i contatti vivi con la sua creatura e guidarla nella sua vita. Uno dei drammi più gravi dell’uomo di oggi è l’assenza di vita interiore per cui non ha più punti di riferimento. Un allarme: Il mondo è senza vita spirituale. Questo è grave.
Contrariamente a quanto si pensa Dio parla, anzi vuol tenere aperta una conversazione con ciascuno. Parla in due modi. Dice Lutero: con una parola esteriore ed una parola interiore.
La parola esteriore ci giunge esteriormente attraverso la Chiesa che ci annuncia la Parola di Dio contenuta nella Scrittura. “Dio, nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi per invitarli e ammetterli alla comunione con se” ci dice il Concilio Vat.II.
Poi parla interiormente “il Maestro interiore” come lo chiama Sant’Agostino, rivolgendosi direttamente alla persona. A scanso di equivoci Sant’Ignazio di Lojola nel “Racconto del pellegrino” scrive “Tutte queste cose che ho percepito allora mi hanno riaffermato e confermato nella fede e spesso mi son detto: anche se non ci fosse la scrittura per insegnarci le cose della fede, sarei pronto, se fosse necessario a morire per esse e soltanto in ragione di ciò che ho veduto”.
In un momento di crisi di interiorità si preferisce la scrittura ignorando l’ascolto del Maestro interiore e anche i preti son più disposti ad improvvisarsi esegeti che maestri di spirito, da cui la crisi di direttori spirituali.
Il cristiano è essenzialmente l’uomo dell’ascolto della Parola e del maestro interiore, ogni giorno la chiesa ci propone la Parola ma il cristiano non può fare a meno della cameretta del Vangelo dove ascoltare in solitudine il Maestro interiore che parla a lui personalmente.
Ecco la proposta: fare ogni giorno un pellegrinaggio al nostro santuario interiore dove Dio abita e ci aspetta, fare silenzio, inoltrarci nel deserto e metterci a disposizione di dicendo : “Parla Signore che il tuo servo ti ascolta” e stai certo che l’ospite si farà sentire.