Concluso il sinodo sui giovani

Domenica scorsa è finito il Sinodo dei giovani. Duecentocinquanta persone si sono riunite per un mese in ascolto dello Spirito su “I giovani, il discernimento e la vocazione”. E’ stato redatto un documento finale offerto al Papa perché formuli il documento sinodale. Ho letto il documento dato al Papa e spero che il Papa colga il verso giusto per trattare il tema pur avendo ascoltato le varie istanze venute dall’assemblea. Anche la Cattedrale web si permette di offrire al Papa qualche consiglio.

Prima di tutto capovolgere l’ordine del documento: i tre brevi numeri con cui si conclude il documento farli diventare il punto di partenza. I giovani cercano la felicità e vogliono cambiare il mondo? La proposta della chiesa è chiara e sperimentata: la realizzazione della loro fondamentale vocazione alla santità: i giovani son chiamati alla santità che è anche l’unico sistema per per cambiare il mondo come ci ha detto il Concilio vaticano II. Dopo questo annuncio passare a parlare di tutto ciò che può aiutare i giovani a realizzare questo: educatori, chiesa, amicizia, esperienze varie. Per poi dare un formale mandato di evangelizzazione a tutti i giovani dicendo che i santi possono cambiare il mondo seguendo quel trattato di architettura, come diceva La Pira, che è il Vangelo.
Il centro del documento sarà così il Vangelo da preferire a qualsiasi altra scelta e a qualsiasi altro trattato pedagogico. Gesù vero Dio e vero Uomo è il modello anche della vera umanità. “Ecce homo” è il modello del nuovo umanesimo, ha detto Papa Francesco nel duomo di Firenze leggendo quello che il Vasari ha scritto al centro della Cupola del Brunelleschi. Lo Spirito di Cristo è il vero educatore dei giovani per cui i loro educatori, sono soltanto l’aiuto regista, uomini evangelici, veri “familiari di Dio” oltre che esperti in umanità. Buono il numero in cui si parla della presenza di Cristo nel cuore dei giovani , è il tema del “Maestro interiore”, poco trattato nel Vaticano II, ma che metterei al centro dell’attenzione dei giovani che stanno vivendo in un mondo privo di vita spirituale, senza vita interiore. Nel documento è completamente assente il richiamo e l’educazione al silenzio, indispensabile per l’incontro con Dio, alla capacità di solitudine che troveranno sicuramente nella vita di un mondo pieno di confusione ma privo di compagnia. Per quanto riguarda gli educatori manca completamente il riferimento alla grande esperienza della chiesa, proponendo, almeno il nome di Don Bosco, che tra l’altro proponemmo di nominare Dottore della Chiesa. Sarebbe senz’altro più utile al popolo di Dio di Sant’Ildegarde, senza negare niente della grandezza della sua dottrina. Non mi convincono le tre proposte per il rinnovamento della formazione dei preti: coinvolgere laici, consacrati e sacerdoti, dare ai seminaristi una specifica formazione per lavorare con i giovani, quasi loro fossero anziani e verificare il cammino fatto in forma esperienziale. Manca l’elemento essenziale: sentire i portatori del carisma, i chiamati, i seminaristi stessi che direbbero cosa il Signore vuole da loro che li ha chiamati. Le loro proposte dovrebbero essere verificate da uomini evangelici perché sicuramente eccessive e quasi impossibili a realizzare tanto è il loro entusiasmo. Si vede che si è parlato di seminaristi in loro assenza.
Ora spetta al Papa preparare il documento finale. Se vorrà tener presente tutto quello che è stato detto in aula credo che sarà una bella avventura, se invece vorrà trasmettere il desiderio di andare incontro ai giovani che hanno respirato nell’aula sinodale sarà una bella soffiata di ossigeno, scusate, di Spirito Santo, per la chiesa. Noi continuiamo a pregare per Lui.

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