Ciò che fa la differenza sostanziale

L’arrivo del Natale ci offre un’occasione per precisare alcune cose indispensabili da sapere.
Vivendo in un ambiente multiculturale in cui è facile incontrare persone di altre confessioni e religioni e assistendo al triste spettacolo dei fondamentalismi che non permetto agli altri di esistere è facile auspicare non soltanto un sano ecumenismo, ma anche un atteggiamento di rispetto e di tolleranza degli altri; e questo riguarderebbe soprattutto le religioni monoteiste, per intendersi gli ebrei i musulmani e i cristiani.

Tutti adorano lo stesso Dio , anche se lo chiamano con nomi diversi: Yahweh, Allah, e Padre di Gesù Cristo. Tutti sono figli di Abramo, quindi con la stessa fede di Abramo. Tutti pregano, addirittura con alcune identiche preghiere: i salmi. Ma allora perché non mettersi tutti insieme e fare un’unica religione che unirebbe milioni di persone e finirebbero sicuramente tante contese.
Questo non potrà mai avvenire perché l’essenza del Cristianesimo è il fatto che Dio è diventato uomo e ci ha resi tutti figli di Dio. Anche se tutti preghiamo , la preghiera è completamente diversa perché non siamo noi che andiamo verso Dio e lo cechiamo ma è Lui che viene incontro a noi e ci cerca “Sta alla porta e bussa.
In Terra Santa durante il Ramadam a mezzogiorno notai la forza e il calore con cui i muezzin dall’alto del minareto invitava alla preghiera, chiesi cosa dicesse “Sta invocando i novantanove nomi di Dio”. Preso da curiosità ne chiese la traduzione italiana e la sera mi misi a pregare su quei santi nomi. Con grande meraviglia non trovai quello che cecavo “Padre” perché per avere Dio per Padre bisogna aver Gesù per fratello e l’Islam non riconosce Gesù come il Figlio del Padre incarnato.
La stessa esperienza la feci con trenta giovani preti in pellegrinaggio non ai luoghi ma alle persone dell’oriente. Cominciammo dall’Egitto, dove incontrammo il gran Mufti della moschea di al-Azhar al Cairo. Ci ricevette con grande cortesia e volle sapere cosa cercavamo. Quando gli dissi che volevamo sapere dai vari responsabili religiosi quale era la “loro esperienza di comunione con Dio “, il gran Mufti inorridì dicendoci che era impensabile avere una comunione , intimità con Dio dal momento che Lui è il Trascendente, Colui che possiamo soltanto adorare . E ci fece una lezione sull’adorazione di Dio che porto ancora scolpita nella mia mente.
Celebrando il Natale , in cui fanno festa anche i paesi musulmani è bene ribadire che è proprio il Natale che fa la differenza tra i Cristiani e tutte le altre religioni: Dio si è fatto uomo e ha fatto diventare gli uomini suoi fratelli, cioè figli del suo stesso Padre, figli di Dio.

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