Essere figlio di Dio significa diventare fratello di tutti gli uomini, entrare nella grande famiglia della chiesa in cui attendiamo tutti gli altri fratelli destinati a tornare a casa.
Il bello della nostra condizione è che ciascuno può dire “Dio mio e mio tutto” e nello stesso tempo “Padre nostro”. Dio è tutto di ciascuno, Dio non si divide, ciascuno è figlio prediletto.
In questi giorni di pandemia è particolarmente importante richiamarci questa verità: facciamo parte di una grande famiglia indivisa a cui tutti partecipano agli stessi diritti e allo stesso onore.