Don Giuseppe, sessanta anni fa, come oggi diventavi prete. Cos’è cambiato nella chiesa da allora?
Niente, anzi la moda. Si la moda, il modo con cui i preti si vestono in chiesa e fuori chiesa anche se non mancano quelli che preferiscono lo stile un pò “demodè”o “vintage” direbbero gli inglesi ma la sostanza è sempre quella, non è cambiato niente.
Cosa non è cambiato, in cui riconosci la chiesa di sessanta anni fa?
L’essenziale: l’Eucarestia e la preghiera. Sono le cose su cui poggia la mia vita da sessanta anni e le l’ho proposte agli altri sicuro di offrire due pilastri su cui fondare la vita. L’Eucarestia è Gesù Cristo stesso e ho sperimentato che qualsiasi cosa che gli ho chiesto, ovviamente conforme al Padre Nostro, l’ho ottenuta. Gesù Cristo è veramente di Parola.
La novità che ha scoperto in questi anni qual è?
Studiando la teologia non dico che ci hanno insegnato ad odiare gli avversari che non mancavano mai in tutte le tesi dogmatiche ma certamente a guardali con sospetto. Non c’era il pericolo del rogo per chi li comprendesse o addirittura li difendesse ma certamente era rischioso chiedere una spiegazione in più sulla sana dottrina. Finalmente si annuncia una dottrina diversa, quella vera che Gesù ha salvato tutti gli uomini e che tutti siamo Figli di Dio anche chi non ha ricevuto il battesimo. E’ cambiata ermeneutica: Gli Ebrei non sono più i perfidi giudei ma i nostri padri nella stessa fede di Abramo, gli ortodossi non più gli eretici che non riconoscono il Papa ma i fratelli che hanno la stessa fede, gli stessi sacramenti e soprattutto la stessa Eucarestia. E si dica lo stesso per i protestanti e i musulmani che adorano lo stesso Dio e sono come noi figli di bramo.
Allora il battesimo cosa aggiunge?
Col battesimo siamo ammessi a penetrare le “ininvestigabili ricchezze di Cristo”, entrare nel cuore di Colui che ci ha salvato, di Colui che ci ha detto che Dio non è soltanto nostro Padre ma anche nostro amico.
Dal 1960 son passati sei Papi , quale ti è piaciuto di più?
Adesso sicuramente Francesco, il Papa di ora, il Papa per questa stagione.
Cosa ti piace di Lui?
Ha aggredito il problema della famiglia e coraggiosamente ha fatto il Sinodo che gli ha procurato avversari per non dire che si è fatto dei nemici.
Cosa ha deciso il Sinodo?
Niente e tutto. Ha cambiato l’ermeneutica della famiglia. Una volta i divorziati risposati erano scomunicati, poi privati del diritto di leggere in chiesa, fare i catechisti e i padrini, adesso invece venendo da una esperienza precedente fallita si sono rifatti una famiglia, hanno espresso il loro consenso in Comune, sono vicendevolmente fedeli, hanno fatto dei figli che educano cristianamente e chiedono di poter avere l’Eucarestia per svolgere nel modo migliore il loro compito di genitori. Senza sbagliare possiamo dire che Dio ama tutte le famiglie. E ti pare poco.
Cosa ti auguri per i prossimi anni?
Sono certo che tra dieci anni non sarà cambiato niente ma che la chiesa continuerà a cresce in “Sapienza età e grazia”