So che il problema di molti è quello di andare a votare o no. La risposta è chiara : partecipare alla vita politica del paese è un dovere fondamentale del cristiano quindi è un dovere che deve essere esercitato. Preoccupa il fatto che l’assenteismo di tanti sia segno di un disinteresse nei riguardi della politica il che significa nei riguardi della vita sociale. Certamente giungere alle votazioni senza sapere per chi votare o addirittura votare o meno è segno di una mancanza si sensibilità e di senso di responsabilità.
Per chi votare? Altro bel problema, anche perché spesso coloro che dovrebbero essere i maestri del pensiero sono dei semplici propagandisti delle loro idee e anziché aiutare le coscienze a fare delle scelte spingono nella loro direzione trasformandosi da propagandisti di idee in “galoppini” delle persone o degli schieramenti.
E’ vero che il periodo preelettorale non fa testo ma questa volta è stato comico vedere da una parte chi ostentava simboli religiosi per dire che era credente e che garantiva la chiesa sostenendo l’otto per mille mentre dall’altra parte qualche vescovo rivendicava il diritto sul Rosario e Padre Pio dicendo che non erano quelli gli strumenti di propaganda elettorale.
Una volta la chiesa dava indicazioni precise circa il voto dei cattolici, adesso è cambiato sistema: ciascuno deve votare secondo coscienza e ciascuno deve essere lasciato libero di scegliere. Ecco il dovere del cristiano nei confronti delle elezioni: esercitare quel suo diritto e farlo secondo coscienza. Ovviamente se uno è arrivato alla vigilia delle elezioni nell’ignoranza più assoluta di persone ed istituzioni c’è sempre la possibilità di consigliarsi da persone ritenute serie e attendibili in coscienza. Una cosa è chiara: nessuno può dire di non essere cristiano a che vota per un particolare schieramento politico se ritiene di farlo in retta coscienza.