La conversione della Chiesa

La quaresima è tempo di conversione , di cambiamento. Anche la chiesa deve cambiare perché cambia il mondo a cui è mandata , il mondo che deve convertire. La chiesa di Gesù Cristo è in continua trasformazione: l’unica e immutabile chiesa di Gesù Cristo può anche chiamarsi, a secondo dei tempi: Chiesa di Pio XII, di Giovanni XXXIII, di Giovanni Paolo II e adesso chiesa di Papa Francesco. Ogni cambiamento è faticoso perché richiede rinuncie ma è sempre in vista di grandi novità.
Papa Francesco appena eletto Papa ci ha offerto un testo “Evangelii gaudium”in cui ha descritto come deve essere oggi la Chiesa di Cristo.

Se deve vivere nel mondo e per il mondo la prima domanda da farsi è: in che mondo vive la chiesa? E’ accolta? Tollerata? Rifiutata? Fino a qualche decennio fa si parlava di “Cristianità”, cioè di un mondo cristianizzato in cui i principali valori evangelici si trasmettevano per generazione, oggi il mondo è caratterizzato da due fenomeni: la secolarizzazione e la laicizzazione. La secolarizzazione è” l’uscita da un bagno cristiano in cui la società era immersa da secoli”. Non si dice più “Se Dio vuole domani faccio questo….” In tutte le scelte era naturale che si coinvolgesse in qualche modo Dio. A partire dagli anni sessanta il fenomeno della secolarizzazione è entrato in una nuova fase “il rifiuto di ogni norma imposta dall’esterno alle proprie scelte personali”. Trasferito questo su piano politico significa la liquidazione del religioso dal contesto sociale: la laicizzazione. Lo stato laico non permette segni esterni del religioso, come la proibizione del burca in Francia.

Da tenere anche presenti tre elementi che caratterizzano la società a cui è destinato il Vangelo: Il considerevole aumento della popolazione Islamica in Europa, la crescita della povertà e delle disuguaglianze sociali e il problema ecologico per l’avvenire della società.La chiesa deve prendere le misure con questo mondo ed adeguarsi per vivere ed operare in questa società. La fede non è più trasmessa per generazione, non sono più le famiglie a trasmetterla, basta pensare al calo dei battesimi, delle Cresima e dei matrimoni celebrati in chiesa. A questo punto è facile concludere che la chiesa non può che essere missionaria, Papa Francesco l’ha detta chiesa in uscita.

Fin’ora anche l’organizzazione centrale della chiesa, le strutture del Vaticano, erano divise in servizi alla chiesa organizzata e quelli alla chiesa missionaria, anche il Concilio Vaticano II prevedeva questa distinzione, oggi la chiesa è tutta missionaria, tutta in uscita e per operare questa trasformazione è davvero faticoso: non essere più sicuri di se stessi, dei propri metodi e dei propri sistemi pastorali e doversi confrontare con un mondo in continuo cambiamento con cui dialogare richiede un impegno e tanta intelligenza perché si tratta di un “aggiornamento” nella assoluta fedeltà ai valori. Questo lavoro si chiama Conversione pastorale di cui parleremo ogni settimana a cominciare da questa quaresima.

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