Il discernimento

Saper scegliere

«Non cade foglia che Dio non voglia»

Alcune espressioni di Papa Francesco sono entrate nel linguaggio comune: «odore delle pecore» per i preti, «chiesa in uscita» e «ospedale da campo» per la chiesa. Ce n’è una che fatica ad entrare anche perché non è chiaro cosa significhi: «discernimento». Eppure è importante e per il Papa, che è gesuita, è indispensabile.
Cosa vuol dire discernimento? Come si fa il discernimento? E’ quanto voglio spiegarvi con questi miei interventi. Se mi seguite, spero che alla fine avrete idee più chiare e soprattutto sarete aiutati a discernere.

La vita è fatta di scelte e una scelta sbagliata può comprometterci seriamente. Scegliere tra il bene e il male, tra il bene e il meglio, scegliere la vocazione che ci caratterizza per tutta l’ esistenza, ma soprattutto capire e scegliere la volontà di Dio. Ecco, il problema centrale: riguarda proprio la Volontà di Dio.
Perché esiste una volontà di Dio nei nostri riguardi? Certamente e non solo nei riguardi della mia vita, ma su tutto l’universo. Dio non crea le cose a casaccio. È un sapiente architetto che fa un piano per tutte le cose e questo piano generale per tutta la creazione certamente si realizzerà. Dice un proverbio popolare: «Non cade foglia che Dio non voglia». Ma è proprio vero?

Dio crea tutte le cose liberamente con sapienza, dà a ciascuna un ordine e accompagna tutte le sue creature (Sap 11,20: «Tu hai disposto tutto con misura, calcolo e peso»). Dopo averle create è presente nell’intimo di ciascuna di esse: «In Lui ci muoviamo, esistiamo e siamo» (Atti 17,28). Sant’Agostino dice che è «più intimo della mia parte più intima e più alto della mia parte più alta» e non abbandona nessuna creatura a se stessa, ma la conserva nell’essere in ogni istante, dandole la facoltà di agire e lasciando, però, a ciascuna, la propria indipendenza in rapporto al creatore che le assicura libertà, gioia e fiducia.

L’amore con cui Dio segue tutte le cose si chiama Provvidenza. E la sua Provvidenza è sempre in azione per condurre gli uomini e la storia al suo fine che è il bene. La Provvidenza divina non si arrende mai, anche dinanzi al male organizza le cose perché volgano al bene. Per cui «tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rom 8,20).

Magari fosse così! Perché allora esiste il male, l’ingiustizia, l’odio, la guerra?
Dio ha voluto l’uomo libero anche di rifiutare il suo creatore, rinnegare l’amore , vivere di egoismo. Il dono che Dio ha fatto all’uomo è la libertà e con essa egli ha la possibilità di scegliere il bene o il male, la volontà di Dio o la propria.

Ma Dio avrebbe potuto proibire il male e orientare l’uomo soltanto verso il bene? Dio non tocca la libertà dell’uomo, ma preferisce intervenire dopo che il male è stato fatto riparando i guai restaurando tutto meglio di prima.
Il rischio che Dio ha corso creando l’uomo libero è stato grandissimo, ma altrettanto grande è la responsabilità dell’uomo nel giusto uso della sua libertà.

La nostra vita è sempre nella scelta tra il bene e il male, tra l’amore e l’egoismo, tra la volontà di Dio e la nostra: ecco la necessità del Discernimento, sapere scegliere responsabilmente il bene, il meglio, la volontà di Dio.

E’ certo che la volontà di Dio si compirà, il progetto per cui il mondo è stato creato si realizzerà. Anche se l’uomo farà di tutto per andare per i fatti suoi, Dio lo redimerà e lo restaurerà. All’uomo il compito di essere se stesso secondo la ragione per cui è stato creato, senza perder tempo e ritardare la realizzazione del piano di Dio, la storia della salvezza.
La storia è come un fiume che è partito da Dio per raggiungere il mare che è Lui. E’ impressionante vedere il giro che un fiume fa prima di arrivare al mare, non va diritto, ma solo dopo tante giravolte raggiunge la meta. Tutte le giravolte inutili siamo noi che vogliamo deviare la storia che però nonostante tutto raggiungerà la sua meta.

 

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