“Chiedere perdono a Dio dei difetti”.
Non è facile chiedere perdono a Dio dei propri peccati, è più facile fare la scelta di Adamo che insieme ad Eva pensarono bene di andare a nascondersi. Quando, poi, il male commesso ci ha compromessi dinanzi agli altri col relativo crollo della propria stima è possibile anche la scelta di Giuda che, presa coscienza di ciò che aveva fatto non pensò di fare meglio che impiccarsi.
Dio stesso ci presenta un esempio di comportamento nel peccato del Santo Re Davide di cui ci parla il 2 libro di Samuele 11-12. Dal suo peccato scaturì un pentimento espresso attraverso una delle preghiere più belle dell’umanità, il salmo 50 “Pietà di me o Dio nel tuo amore. Il mio peccato mi sta sempre dinanzi…..Contro di te, contro te solo ho peccato…. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio… Un cuore affranto e umiliato tu Dio non disprezzi”.
Ecco il punto di arrivo dell’esame di coscienza: leggere la propria vita immersa nell’amore di Dio, verificare il modo con cui abbiamo risposto a Lui e chiedere perdono sicuri della misericordia del Signore che ci da la possibilità di ricominciare e di superare gli errori fatti.
Ovviamente la preghiera più adatta per esprimere il nostro dolore è quella di David, il Salmo 50.