Il discernimento - Esame di coscienza V tempo

Parte XII

“Fare dei propositi adeguati per emendarsi dai difetti”
Eccoci arrivati alla conclusione. Nella misura in cui l’esame sarà stato fatto nella verità e nella solitudine della propria coscienza in dialogo con Dio non può mancare il riconoscimento di ciò che resta da fare: cambiare.. E’quasto il momento più impegnativo perché la tentazione della fuga è continua.

Fare dei propositi di cui non ne abbiamo bisogno ma che anzi potrebbero peggiorare la nostra condotta perché vanno nella linea delle nostre passioni disordinate. Per una gentildonna fare il proposito di una maggiore attenzione nella preghiera è più facile che proporsi di pagare regolarmente la propria golf; come per un marito può essere più facile proporre di impegnarsi di più in parrocchia che in famiglia e per una signora proporre di fare assistenza agli anziani della comunità che assistere la mamma del proprio marito.
Anche nella scelta dei propositi bisogna interpellare il Signore che non farà mancare la sua luce che illumina sicuramente quelle zone d’ombra della vita che teniamo ben nascoste e difese.

L’esame di coscienza è un invito a rivisitare il nostro rapporto col Signore. San Nilo ci viene incontro per la verifica. Egli dice. “La preghiera è il virgulto della mitezza e della libertà dall’ira è il frutto della gioia e della gratitudine. La preghiera è la medicina che cura la tristezza e lo scoramento. Non domandare nella preghiera che le cose vadano come vuoi tu, non sempre il tuo desiderio è in accordo col desiderio divino. La preghiera migliore, come ti è insegnato è “la tua volontà sia fatta”

Questo clima di pace e di serenità che scaturisce dall’incontro col Signore fa dell’esame di coscienza il luogo educativo per eccellenza della coscienza.

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