Vi propongo un metodo, lontano dalle riflessioni generali, nato nella periferia di Bruxelles quando un prete, l’Abbè Leon Cardijn, accompagnando dei giovani operai, dinanzi a delle situazioni di lavoro disastrose si sforzò di donare loro un metodo per migliorare il loro quotidiano, comprendendone il senso. Era convinto che solo gli operai potevano evangelizzare gli operai e che il Vangelo non poteva attecchire nel cuore degli uomini che attraverso la loro esistenza quotidiana, le loro sofferenze e le loro speranze.
Nacque così la JOC (Gioventù cattolica operaia) Era il 1925 e il suo metodo : la “revisione di vita” che si concretizzava in tre momenti
“VEDERE, GIUDICARE , AGIRE”.
La proposta ebbe subito successo da essere usata in molte altre occasioni anche se con termini diversi.
Papa Francesco ha applicato la triade: vedere, giudicare e agire nello sviluppo della sua encilica “Laudato sì”. Ma non è il primo : Papa Giovanni XXIII, evocando nella sua enciclica “Mater et Magistra” la formazione dei fedeli scriveva “Per mettere in pratica i principi sociali si passa in generale per tre tappe: lo studio della situazione concreta; l’esame serio di essa alla luce dei principi e infine la determinazione di ciò che può e deve essere fatto per applicarli seguendo le circostanze di tempo e di luogo”. E’ il semplice schema della “Revisione di vita”
Il Card. Martini cambia i termini ma la sostanza rimane la stessa “Riconoscere , interpretare e scegliere”. Mentre Papa Francesco nell’”Evangelii gaudium” descrive il metodo del discenimento con tre verbi “Riconoscere, interpretare e agire” vissuti in un clima di profondo ascolto.(EG 51).Entreremo in questo metodo per imparare a discernere.