Categoria: Buona novella

S.S. Trinità

S.S. Trinità

2023

Il nome con cui si può indicare Dio è Trinità. Perché? Cosa significa? Trinità esprime semplicemente il fatto che Dio, benché sia uno, comprende tre persone inseparabili, ma distinte: quella del Padre, quella del Figlio e quella dello Spirito Santo. La cosa è semplice, non complicata. Ci appare difficile da comprendere semplicemente perché esce dalla nostra esperienza ordinaria e ci sorpassa. Non è affatto una cosa assurda, ma è incomprensibile perché ci supera: è un mistero.

Pentecoste

Pentecoste

2023

Sapete cosa ci ricorda la Pentecoste?  La discesa dello Spirito sui primi cristiani. Di quale Spirito si tratta? Dello Spirito di Dio. Che cosa è lo Spirito di Dio? La terza persona della S.S Trinità che è come il legame vivente del Padre e del Figlio, l’amore del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre.

Ascensione del Signore

Ascensione del Signore

2023

L’evangelista San Luca ci presenta l’evento dell’Ascensione come lo spartiacque delle due epoche della vita di Cristo: quella in cui Gesù è stato umanamente visibile e l’inizio di un'altra in cui di fatto Lui non può più essere visto. Gli apostoli sono qualificati per essere i suoi testimoni nel mondo. La relazione stabilita tra Gesù e i suoi apostoli è sempre più alta. Lui parla di “elevazione”, di “salita al cielo”, di “sparizione”. Tutte espressioni che suggeriscono immediatamente una perdita. L’evento a prima vista non è un evento felice.

Se mi amate…

Se mi amate…

VI Domenica di Pasqua

Ascoltiamo bene il vangelo di oggi, perché può liberarci da un equivoco in cui facilmente cadiamo. Il Signore non dice: “Se voi osservate i miei comandamenti, io vi amerò”. Ma osservare i comandamenti è una conseguenza dell’amore di Cristo. Lo stesso equivoco può capitare nel Padre nostro credendo che il perdono di Dio sia condizionato dal nostro perdono dei fratelli, in questo caso saremmo capaci di bloccare l’amore di Dio con la nostra cattiveria.

Vedere il Padre

Vedere il Padre

V Domenica di Pasqua

“Chi ha visto me ha visto il Padre”. Decisamente è sconvolgente. Un uomo come me, come voi (che sia giusto e santo non cambia niente: è un uomo) ha osato dire parole simili. Un uomo datato, localizzato si presenta come l’origine assoluta di tutte le cose. Il fondo delle cose. Se voi mi avete visto, avete visto Dio. Questo ci permette di misurare il paradosso della fede cristiana: l’universale, cioè tutto ciò che esiste e vive (e che noi chiamiamo Dio) è divenuto questo essere particolare, che è vissuto 2000 anni fa. Che parlava una lingua di un popolo come di centinaia di altri ed è morto dopo trent’anni di vita. Il Cristo è certamente un caso unico.

Il Buon Pastore

Il Buon Pastore

IV Domenica di Pasqua

La resurrezione ci fa pensare senza dubbio ad eventi meravigliosi: Gesù è glorificato, è esaltato alla destra del Padre… Sembra così allontanarsi dalla nostra condizione umana. Questa domenica del Buon Pastore ci domanda di convertire la fede nella prossimità di Gesù risorto: Egli è il Pastore del suo popolo. L’insegnamento di Gesù non si distacca da quello di gran parte dell’Antico Testamento per cui Dio stesso è il pastore del suo popolo. Al di sopra di tutte le creazioni politiche d’Israele, l’intuizione profetica è quella dell’ultima regalità di Dio su Israele: “Io sono il Signore, il vostro Santo, il creatore d’Israele, vostro Re” (Is 43,15).

Verso Emmaus

Verso Emmaus

III Domenica di Pasqua

“il qui pro quo” dei due di Emmaus farebbe sorridere se l’itinerario di Emmaus non riconducesse al dono della fede e alle condizioni sacramentali di questo dono. Gesù è presentato come “il solo a Gerusalemme che non conosca gli avvenimenti di quei giorni” dei quali i due fanno una relazione esatta. Si tratta di ciò che è successo, visto dai loro occhi di carne.

La fede alla prova

La fede alla prova

II Domenica di Pasqua

Il solo nome di Tommaso evoca l’incredulità. Per otto giorni rifiuta di credere alla Resurrezione del Signore malgrado le testimonianze che gli vengono offerte. Ma a torto se restiamo al primo atto, perché in seguito farà un magnifico atto di fede, il più esplicito, senza dubbio, di tutto il Vangelo.

La resurrezione di Lazzaro

La resurrezione di Lazzaro

V Domenica di Quaresima

La Scrittura ci riporta la reazione di coloro che avevano assistito alla resurrezione di Lazzaro “Essi credettero in Lui”. Eppure avevano ascoltato le Scritture, avevano avuto i profeti. L’affermazione ci stupisce: avevano ancora bisogno di questo per credere? Non avevano l’esperienza del popolo di Israele? Delle gesta di David, dei profeti, la liberazione del popolo dalla schiavitù?  Sì. Ma bisognava che capissero che Dio non è Dio del passato, ma che agisce anche oggi.

La Luce

La Luce

IV Domenica di Quaresima

La creazione della luce è il primo atto della creazione per far uscire il mondo dal caos. La separazione della luce dalle tenebre permette di contare i giorni. Così appare il numero e la ragione comincia ad investire e a differenziare. La luce e le tenebre fanno già due. Ma queste due non sono della stessa qualità come lo sono il primo e il secondo giorno. Le tenebre in effetti mantengono quello che è legato al caos. La luce respinge le tenebre e le circoscrive dandogli un contorno. Il caos, avendo un posto assegnato, non è più il tutto, ma la notte resta il tempo in cui nessuno può agire.

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