Il nemico

E’ una parola che si può usare solo per lui: il demonio. Ma chi è il demonio? C’è il demonio? E’ una realtà o un modo di chiamare il male? Com’è il demonio? Sono domande che mi sono state rivolte tante volte ed è bene abbozzare una risposta perché abbiamo detto che la Quaresima è “tempo di combattimento contro lo spirito del male”. Che il demonio esiste non c’è dubbio, altrimenti sarebbero false molte pagine dell’Vecchio e del Nuovo Testamento.

Gesù ha avuto a che fare con lui e ci ha insegnato come comportarci. La Bibbia ci dice che è l’accusatore dell’uomo, il seduttore, il distruttore. I vangeli ce lo descrivono come il principe di questo mondo, come il padre della menzogna come il mentitore (Gv 8, 38-44).

Com’è fatto? Questo proprio non lo so. So come è fatto Dio perché è diventato uomo e lo abbiamo conosciuto: Gesù, ma la caratteristica del demonio è quella di nascondersi per cui può essere presente e non ce ne accorgiamo. Anche i segni della sua presenza non sono chiari essendo il principe della menzogna , e la sua caratteristica è la falsità. Tra tutte le espressioni usate nei suoi riguardi io preferisco quella di Paolo VI quando disse che “il fumo di satana è penetrato anche nella Chiesa”, ecco: il fumo è una buona immagine non tanto perché richiama il fuoco dell’inferno, infatti il demonio non va in giro con corna e forconi magari con bustarelle, sussurri e promesse allettanti di grandezza e di carriera.

E’ difficile avere idee chiare sul demonio oltre a sapere che c’è ed è il nostro peggiore nemico però è importante sapere che questo mondo ha un principe e che sappiamo di avere un nemico da combattere e contro cui lottare con forza e decisione.

Nella mia vita di prete non ho mai fatto gli esorcismi ma ho un ricordo particolare legato a Papa Wojtyla il quale, a tavola con i preti di una parrocchia romana, raccontò la sua unica esperienza di esorcismo. Gli era stato chiesto per una giovane mamma ed accettò di farlo. “ Lessi tutte le preghiere del libro che mi avevano dato ma non succedeva niente, la persona continuava ad agitarsi e a gridare quando terminate le preghiere nel salutarla la benedii e dissi che il giorno seguente l’avrei ricordata nella Messa. Appena sentì la parola Messa fece un urlo spaventoso e si accasciò come morta, il demonio l’aveva abbandonata”. Commentava il Papa: “ la sola parola Messa fa paura al demonio perché è il momento in cui Dio si umilia per salvarci, cosa che il demonio non può fare”.

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